Ansia da rientro. Tornare dalle vacanze: il grande incubo
Ansia da rientro?! Ebbene sì, è possibile che tornare dalle vacanze per alcune persone sia motivo di ansia. Già qualche giorno prima che le ferie si concludano effettivamente alcuni stanno già pensando con preoccupazione al rientro in città e si sentono sovrastati da tutti gli impegni che dovranno affrontare, dal lavoro che ricomincia ( per un approfondimento ci permettiamo di segnalarti il link Insoddisfazione lavorativa: un’occasione di cambiamento e Cambiare vita e lavoro. Da desiderio irrealizzabile a possibilità concreta.). Già si figurano l’apertuta della posta elettronica con centinaia di email da leggere, il cellulare che squilla, le call già presenti in agenda e così via. Se queste sensazioni ti sono familiari è possibile che tu soffra di Post-vacation blues o Holiday Blues o, più “italianamente”, sindrome da rientro al lavoro o ansia da rientro.
I sintomi dell’ansia da rientro
Se da un lato tristezza, malinconia e scontento per le vacanze che finiscono possono essere una sensazione ampiamente condivisa e condivisibile, soprattutto se le vacanze sono state piacevoli, quando queste sensazioni divengono eccessive allora c’è qualcosa da interrogare. Se tornare a casa dalle vacanze e quindi alla vita ordinaria porta con sè
- nervosismo,
- facile irritabilità,
- tensione muscolare,
- disturbi del sonno,
- calo della concentrazione e dell’attenzione,
- mal di testa e/o mal di stomaco,
- sbalzi d’umore,
- sensazione di soffocamento,
- rigidità,
- dolori muscolari,
- magari tachicardia,
- diffuso senso di malessere,
- eccessiva stanchezza,
- alterazione dell’appetito,
- preoccupazione eccessiva,
- …
probabilmente ci troviamo dinnanzi a sintomi riconducibili ad un’ansia da rientro.
Si guarisce dall’ansia da rientro?
Nella maggior parte delle persone possiamo osservare come questi sintomi siano legati ad uno stato ansioso, ma siano transitori. Alcune volte si protraggono per poche ore o qualche giorno, altre volte perdurano invece fino a qualche settimana e possono giungere persino a limitare la vita del soggetto, tuttavia, al fine di porre una diagnosi differenziale più precisa ed escludere un quadro più grave e strutturato di ansia, potrebbe essere utile e di giovamento fissare una visita con uno psicoterapeuta.
Sindrome ansiosa da rientro: come gestirla. Cinque domande da porsi
Perché è così faticoso tornare dalle vacanze? Quando si rientra, da dove e da cosa si rientra? Si torna, ma da dove si torna? A cosa si torna?
Le risposte potrebbero apparire banali, ma se ciascuna domanda terminasse con un “veramente”? Se aggiungessimo questo semplice “veramente” al termine delle diverse domande, cosa cambierebbe?
Il significante “veramente” potrebbe aiutare a non dare nulla per scontato, a fermarsi un momento per guardare più a fondo questi interrogativi e acquisire maggiori consapevolezze in merito a cosa non ci fa stare bene al fine di iniziare ad adoperarsi per cambiare le cose… un passo alla volta.
Il ritorno dalle vacanze: un’occasione per conoscersi meglio
“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”
(Dante, Inferno, Canto XXVI, Versi 118-120)
Dante in questa celebre terzina sottolinea, attraverso le parole di Ulisse, quanto sia importante la conoscenza, la consapevolezza, e come sia possibile farla propria a tutte le età, che non vi sono limiti in tale direzione. L’uomo si differenzia dall’animale proprio per la sua capacità di interrogarsi, di acquisire consapevolezza.
Quanto amo la mia vacanza
Potrebbe quindi valere la pena soffermarsi sul capire in profondità da dove derivava il benessere di cui ciascun soggetto, a suo modo, ha goduto durante il periodo delle vacanze? Ciascuno gode in modo singolare sottolineano gli psicoanalisti Freud e Lacan.
Perché vivere tutto l’anno in attesa delle vacanze estive? E se fosse possibile vivere bene, sufficientemente bene, anche fra una vacanza e l’altra? Come dovrebbe essere fatta la quotidianità di ciascuno per consentire un sufficiente buon grado di soddisfazione? Cosa manca per arrivare a quel punto?
Se non è quindi possibile ridurre la fatica del rientro dalle ferie al solo “in vacanza ero libero e facevo ciò che volevo” che cosa veramente rendeva la vacanza un momento così speciale? Cosa le vacanze insegnano al quotidiano di ciascuno? Cosa ha giovato a tal punto in questi giorni da pensare che valga la pena tentare di riportare parte di quest’esperienza nelle settimane lavorative?
“A chi mi domanda ragione dei miei viaggi,
solitamente rispondo che so bene quel che fuggo,
ma non quello che cerco.”
Michel de Montaigne
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