Insoddisfazione lavorativa: un’occasione di cambiamento
In seduta emerge frequentemente il tema dell’insoddisfazione. A volte si tratta di insoddisfazione professionale, a volte di insoddisfazione personale. La soluzione? Cambiare! Cambiare dall’interno di noi stessi innanzitutto. Il fuori, cambierà di conseguenza.
Perché siamo professionalmente insoddisfatti? Il problema sta a monte.
Quanti possono affermare di fare il lavoro dei loro sogni? O, almeno, di svolgere una professione inerente quel sogno?
Dei pazienti che ho incontrato negli anni pochissimi hanno intrapreso la carriera che desideravano, al contrario riferiscono di essere approdati casualmente a quel determinato lavoro o corso di studi universitario, mossi più dal suggerimento altrui e dalle ricerche sulle prospettive occupazionali che dal desiderio soggettivo.
La nascita dell’insoddisfazione: dall’entusiasmo iniziale alla routine
L’insoddisfazione sul lavoro è uno dei motivi che spesso portano le persone a chiedere un colloquio psicologico (il tema è stato approfondito nell’articolo “Incontrare uno psicologo?! o uno psicoterapeuta?! E perché no?“) per riflettere meglio su questo tema dal momento che, ad un certo punto, si sono rese conto che la loro vita professionale non le soddisfaceva più, non le motivava più, non le stimolava più, o peggio, le rendeva infelici. Dopo un inizio entusiasmante e professionalizzante all’interno della propria azienda, passati alcuni anni, si trovano a svolgere sempre le stesse mansioni, sempre nello stesso ufficio, con i medesimi colleghi e le medesime dinamiche interpersonali. Portavano avanti il loro lavoro diligentemente, con precisione e puntualità, ma senza più un’autentica partecipazione né entusiasmo. Andare al lavoro ormai era solamente routine e non un aspetto arricchente e motivante della propria vita.
Quali motivi portano a desiderare il cambiamento professionale?
I motivi che spingono a desiderare di cambiare, di ricominciare da capo, di iniziare una nuova vita possono essere i più svariati, tutti con la medesima dignità, anche quelli apparentemente più banali. Ciascuno di noi ha la propria scala di valori e di esigenze e solo noi sappiamo e possiamo dire che cosa per noi sia faticoso o meno e quindi possa spingerci a desiderare il cambiamento. Ognuno di noi ha le sue valide ragioni per desiderare di cambiare vita.
Nell’arco della vita professionale assistiamo al cambiamento, più o meno profondo, delle modalità di lavorare, delle priorità, dei processi messi in atto. Arriva un momento in cui siamo soggetti ad una “crisi di mezza età professionale”, potremmo chiamarla così, che ci spinge a fare un bilancio, un bilancio a due colonne: cose da cambiare, cose da tenere. Tutti quanti, prima o poi, incontriamo qualche difficoltà in ambito lavorativo e ciò avviene perché siamo soggetti dinamici. Cambiano le nostre esigenze, i nostri desideri, la mentalità, i valori, le nostre priorità (e così quelle dei nostri colleghi), quindi, con il tempo, anche il lavoro è necessario che si modifichi intorno a questi cambiamenti, altrimenti possono insorgere delle difficoltà. Ad esempio, le generazioni precedenti sentivano come importante entrare in un’azienda e terminare nella stessa la loro carriera, fino all’età della pensione (avete presente quelle cerimonie che si tenevano un tempo in cui al neo pensionato l’azienda regalava l’orologio (la famosa cipolla)?!). Nella contemporaneità possiamo osservare una più profonda esigenza di cambiamento, data da mille fattori, tant’è che difficilmente le persone passano la loro intera vita professionale nella stessa società – a meno che non si tratti di multinazionali che permettono una grande varietà di cambiamento.
L’insoddisfazione professionale è un’occasione di cambiamento
L’insoddisfazione che rileviamo sul lavoro può essere quindi colta come una preziosa occasione per interrogarci su quanto stia accadendo in noi e attorno a noi, per domandarci se, effettivamente, desideriamo essere dove siamo, oppure se possiamo fare qualcosa per cambiare per modificare la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni lavorative. Ciascuno di noi può cogliere, nelle pieghe di ciò che gli accade, una preziosa opportunità. Quale sarà l’opportunità che coglierai oggi?
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