Cambiare vita e lavoro. Da desiderio irrealizzabile a possibilità concreta.
Nell’articolo “Insoddisfazione lavorativa: un’occasione di cambiamento” abbiamo avuto modo di soffermarci sul tema dell’insoddisfazione professionale e su come questa possa portare al desiderio di cambiare vita e lavoro.
Il cambiamento per far fronte all’insoddisfazione
Seduta dopo seduta emerge chiaramente come la difficoltà non risieda nel riconoscere la propria condizione di infelicità, nell’accorgersi che, di anno in anno, l’insoddisfazione cresca sempre più laddove manchi il cambiamento, quanto nel decidere di avviare questo cambiamento.
Cambiare è un’esigenza naturale della maggior parte delle persone, un bisogno che tocca trasversalmente tutte le età. La routine ha certamente dei vantaggi, ci consente di risparmiare energie, ma, a lungo andare, rischia di annoiare e di farci perdere stimoli ed entusiasmo.
La difficoltà non risiede nel riconoscere l’esigenza di cambiamento, ma nel mettersi in cammino per cambiare la propria condizione.
Il cambiamento porta con sé la necessità di lasciar andare le abitudini che accompagnano ciascuno di noi da molto tempo, di abbandonare dinamiche che fanno parte della nostra vita e questo porta con sé una naturale quota di ansia e preoccupazione. Dare una svolta alla propria vita richiede una forte determinazione e un’attenta valutazione.
È vero che cambiare vita, lavoro o settore renda più felici?
Vi sono persone che sono costrette a cambiare lavoro, a causa di ristrutturazioni aziendali, di un licenziamento, della fine di un contratto a termine, e quindi passeranno da un lavoro all’altro velocemente, senza vagliare con attenzione, ma presi dall’urgenza e, dopo un primo momento di tranquillità legato alla nuova stabilizzazione, si accorgeranno che, il nuovo lavoro, non li ha resti più soddisfatti e motivati.La difficoltà non risiede nel riconoscere l’esigenza di cambiamento, ma nel mettersi in cammino per cambiare la propria vita.
Coloro i quali, invece, con calma e attenzione, pondereranno approfonditamente, si interrogheranno sui propri desideri, inclinazioni e risorse, impegnandosi in un nuovo percorso professionale, verosimilmente aumenteranno la loro qualità di vita. Questa tipologia di cambiamento – mostrano le ricerche scientifiche – aumenta di gran lunga la soddisfazione, la motivazione e l’entusiasmo lavorativo oltre a generare un maggior benessere e senso di autoefficacia personali.
Alimentare il desiderio dopo il cambiamento
Il cambiamento da solo, a lungo termine, non è sufficiente però. Bisogna fare attenzione affinché questo entusiasmo iniziale non si perda con il passare del tempo e il passaggio dalla fase di novità a quella di abitudine. È responsabilità del soggetto alimentare il desiderio e non cadere nella noia dovuta alla routine e alla mancanza di stimoli.
Cambiare vita, a piccoli passi
Iniziare una nuova vita non necessariamente passa attraverso profondi e radicali cambiamenti, che possono anche aumentare il livello di stress e ansia. Incamminarsi nella direzione di una nuova vita può significare mettere in campo anche solo piccoli cambiamenti, uno dopo l’altro.
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