Procrastinare. Perché continuo a rimandare?
Procrastinare: termine che spesso emerge in seduta, significante che dice molto delle nostre difficoltà legate a quella particolare scelta, alla fatica di affrontare quella determinata sfida, …
Ma cosa vuol dire procrastinare?
Per approfondire bene le radici di questo significante utilizzeremo il lemma della Treccani il quale recita: “procrastinare […] Differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe” .
“Guadagnare tempo o non fare quello che si dovrebbe” fare
Procrastinare, ovvero rimandare ad un tempo successivo, rinviare, differire, significa, innanzitutto, non fare ora una cosa che dovremmo fare. Mi preme che questo punto sia chiaro. Sottolineo quindi nuovamente: procrastinare significa non fare ora una cosa che dovremmo fare.
Perché procrastinare? Perché rimandare e indugiare?
Spesse volte le persone che incontro in seduta si raccontano, inizialmente almeno, che il loro indugiare, il temporeggiare, siano legati alla mancanza di tempo (eppure ci sono state date 24 ore proprio come a Dante, Michelangelo e Leonardo). Successivamente, grazie al procedere della psicoterapia e all’analisi che iniziano a fare delle proprie dinamiche interne, riescono ad acquisire maggiori consapevolezze, ad essere più sincere con se stesse e ad ammettere come questo ritardare continuo, prorogare, temporeggiare, sia frutto della paura, dell’ansia, dell’insicurezza, …. Nulla di grave, siamo esseri umani, può succedere e, quando lo abbiamo capito, è importante intervenire prontamente per evitare che questa tendenza a procrastinare faccia insorgere problemi sul lavoro, nelle relazioni sociali, nella vita privata, andando anche ad intaccare la nostra autostima e la fiducia nelle nostre stesse capacità. Spesso, infatti, ritardare un’azione, un lavoro, un impegno preso, può portare a conseguenze negative nel futuro, tuttavia, pur consapevoli di questo, altre emozioni più forti prevalgono e portano a scegliere la via della procrastinazione piuttosto che quella dell’affrontare la questione.
Cosa significa procrastinare in psicologia?
La psicoanalisi non legge univocamente questo comportamento, in quanto tale tendenza ha un significato diverso per ciascuno dal momento che ciascuno di noi è diverso dall’altro ed è mosso da timori e fatiche sue proprie che lo portano a comportarsi in un determinato modo. Il lavoro che si fa in seduta è proprio volto a comprendere che significato e che funzione abbia il procrastinare nella vita di quel determinato soggetto in quel particolare momento storico.
Perché continuo a procrastinare allora?
L’ansia, l’insicurezza, il perfezionismo, la dinamica “tutto o nulla”, potrebbero spiegare come mai si tende a procrastinare, a rimandare sempre più fino a quando non si è chiusi in un angolo. A ben guardare, agire solo quando si è all’angolo e non si può più procrastinare, salvo irreparabili conseguenze, è un modo per non scegliere, per lasciar scegliere alla vita.
Finché posso rimando, ovvero scelgo di non decidere, di non occuparmi di una determinata cosa, di non affrontare quella paura, “ci penserò quando verrà il momento”, ma quel momento non verrà mai. Il momento giungerà quando sarà la vita a chiederci il conto e, a quel punto, a scegliere per noi sollevandoci dalla fatica di scegliere e di assumerci responsabilità, “non potevo fare altrimenti”.
Affrontare la fatica della scelta
La pratica clinica quotidiana evidenzia come sempre meno persone abbiano il coraggio, il desiderio, la forza, di assumersi delle responsabilità, di prendere decisioni.
Siamo inseriti in una società in cui tutti vogliono tutto – e non sono disposti a rinunciare a nulla – e, invece, è necessario prendere decisioni ad un certo punto della vita. Viene il tempo di decidere e decidere significa scegliere, guadagnare una cosa e perderne un’altra, tollerando la frustrazione del non avere tutto.
Il disagio legato a quanto stai vivendo in questo momento può essere superato. Puoi affrontare e oltrepassare questa problematica parlando con una specialista preparata che ti aiuterà stando al tuo fianco senza giudicarti.
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