Perfetti sconosciuti: una riflessione sul nostro vivere contemporaneo

Perfetti sconosciuti è un film di Paolo Genovese, il regista di “Tutta colpa di Freud” uscito nelle sale italiane giovedì 11 febbraio 2016.

Questa pellicola mette bene in luce come ciascuno di noi abbia tre vite “una pubblica, una privata e una segreta”, come afferma Gabriel Garcia Márquez, e cosa possa succedere quando queste si mescolano e vengono svelate.

La storia narra di una cena fra amici, quattro uomini e tre donne, di cui tre coppie, che decidono di condividere con gli altri commensali qualsiasi messaggio, email, telefonata che arrivi sul loro smartphone durante la serata. Quanto accadrà metterà in luce uno spaccato importante della nostra società contemporanea.

Il film appare interrogare diversi aspetti del nostro vivere contemporaneo: l’uso che facciamo del cellulare, il tipo di comunicazione e di legami che l’uso dei nuovi social permette, le nuove modalità di vivere la sessualità, i tradimenti coniugali (preoccupantemente in aumento).

La pellicola mette altresì in luce come il telefono possa permettere ad un padre e a sua figlia di parlare della “prima volta” senza quell’imbarazzo e quell’inibizione che potrebbe caratterizzare la comunicazione vis a vis (per un breve approfondimento sulla funzione paterna si rimanda all’articolo “Forza figliolo andiamo” Due note sulla funzione paterna).

Non tutti i segreti che vengono svelati in questa serata afferiscono però a dei tradimenti. La lettura dei messaggi o la ricezione di una telefonata porta in primo piano il fatto che vi sono alcuni argomenti di cui questi amici si vergognano di parlare fra di loro, nonostante si conoscano da tutta una vita e siano amici d’infanzia. Si evidenziano quindi tematiche faticose da affrontare pubblicamente come, ad esempio, affermare di andare in analisi da uno psicoanalista, oppure rivelare la propria omosessualità… Queste scene mettono in luce quanto nella nostra società contemporanea, nonostante i profondi cambiamenti avvenuti e l’apparente maggiore libertà e apertura, sia ancora molto difficile parlare apertamente e senza pregiudizi di alcuni temi (a tal proposito si rimanda al breve articolo “Era tanto che ci pensavo, ma non ho mai trovato il coraggio” Le resistenze a chiedere un appuntamento). Ma perché ciò avviene? Come mai siamo così restii a confrontarci su questi argomenti? Perché questi tabu?

Ridurre il film “Perfetti sconosciuti” a banale e scontata storia di tradimenti coniugali e debolezze, frustrazioni e imbarazzi, pare fuori luogo in quanto, ad una visione attenta, è possibile notare come il registra si sia soffermato sui dettagli, a partire dal titolo di cui lo stesso Paolo Genovese afferma non essere casuale in quanto la pellicola “vuole raccontare come, a volte, le persone che ci stanno vicine non le conosciamo fino in fondo”.

È inoltre interessante ascoltare le interviste dei diversi interpreti in quanto alcuni di questi evidenzino come un punto focale del film non sia tanto “il segreto nascosto all’interno del telefonino, quanto il fatto che le persone ricorrano al telefono per crearsi un’altra opportunità, un’altra possibilità. In realtà i segreti che emergono sono anche un po’ meschini e infantili. Ma a volte le persone hanno bisogno anche di questo per uscire dal grigiore delle loro esistenze – riferisce Anna Foglietta – da rapporti che con il tempo si sono incancreniti”. Dunque il film ci permette di interrogarci sul perché di questa necessità, ci consente di chiederci come sia possibile invece ritagliarsi questa nuova opportunità all’interno della coppia e non al di fuori, senza dover costruire giochi erotici con perfetti sconosciuti per evadere dalla routine quotidiana, domandarsi come mai il proprio rapporto coniugale o amicale si sia “incancrenito” e come sia possibile, invece, ridargli nuovo slancio e nuovo vigore.

Da ultimo potremmo soffermarci sulla splendida colonna sonora appositamente scritta per questo film in modo intenso e, allo stesso tempo, equilibrato e delicato, cantata da una splendida Fiorella Mannoia, la quale è in grado di regalare ad ogni parola un significato profondo e trasmettere sensazioni e atmosfere che ben si legano a questa pellicola. Il titolo della colonna sonora è lo stesso del film, ovvero “Perfetti sconosciuti”, e racconta di una donna che si interroga sulla sua relazione complicata, difficile, dove i silenzi pesano più delle parole, dove giorno dopo giorno, si moltiplicano i segreti, gli errori, i sensi di colpa di una vita fatta di menzogne, inganni, verità taciute e sconfitte che è difficile affrontare e mettere in parola. Tuttavia non tutto è perduto, è possibile guardare ancora con speranza al futuro in quanto, come canta Fiorella Mannoia,
“Io sono stata sempre qui
a innamorami ogni giorno di più
di questa vita vera
che ci ricorda ancora
che quando si ama non si perde mai
no, non si perde mai”

 

Ascolta la colonna sonora, clicca sul video qui sotto

 

*La locandina del film è tratta dal sito IMDb

Dott.ssa Valentina Carretta