Ansia: come combatterla, gestirla, curarla.
L’ansia è l’espressione di un conflitto interno, una forma di paura, un campanello d’allarme, un indicatore prezioso di qualcosa che non va e che è importante indagare.
Sono ansia
Ricordo una paziente che si presentò così in Studio: “Buongiorno sono la signora XXX XXX e sono ansia in persona”. Questa donn, ormai da molti anni, viveva costantemente nell’ansia e si decise a fissare una prima seduta solamente quando le sue difficoltà divennero così gravi da condizionarne fortemente la quotidianità tanto da uscire di casa con estremo timore.
Ansia: come si manifesta e dove si manifesta
L’ansia può prendere le forme più svariate (ad esempio gli attacchi di panico, disturbi ossessivo compulsivi, stress, disturbi alimentari…) e tocca il corpo in punti diversi in funzione della nostra sensibilità. Tali manifestazioni esteriori sottendono questioni molto più articolate e complesse che è importante non trascurare e iniziare a guardare per tempo al fine di evitare che crescano e amplifichino la loro portata.
Con il trascorrere del tempo, senza riuscire ad occuparsi al meglio di queste questioni, la sofferenza può aumentare progressivamente e invadere diversi ambiti della nostra quotidianità non consentendoci più di vivere serenamente l’ambienta familiare, amicale, lavorativo.
Ansia: come combatterla, gestirla, curarla.
Ansia, malessere, nervosismo, angoscia, stress, non sono questioni sempre facili da affrontare e gestire da soli o con il generoso aiuto di un amico.
L’incontro con un professionista, uno psicoterapeuta, con cui fare alcune sedute può consentire di comprendere meglio la situazione, affrontare e interrogare queste difficoltà (ansia, malessere, inibizioni, nervosismo, angoscia, stress, …) mediante un supporto adeguatamente specializzato che faciliti e accompagni questo processo di elaborazione e attraversamento della sofferenza. Questo lavoro però richiede del tempo, un tempo diverso per ciascuno. Per stare bene ci vuole tempo, il suo tempo, il nostro tempo.
Mi preme sottolineare che è possibile, anzi opportuno, rivolgersi ad un professionista non solamente quando le sofferenze divengono insopportabili, quando lo psicologo diventa “l’ultima spiaggia”. L’esperienza clinica mostra la sua maggior efficacia di trattamento in una fase precoce ovvero quando si manifestano le prime difficoltà di una certa importanza. L’ansia, non va dimenticato, può anche trasformarsi in depressione se non viene affrontata.
“Pensavo di potercela fare da solo” è una frase che spesso emerge in seduta. Rivolgersi ad un professionista non significa gettare la spugna e delegare ad altri il nostro benessere, “mi dica cosa devo fare e io lo faccio”, ma significa costruire insieme la storia di questo malessere e insieme costruire soluzioni che consentano di modificare le condizioni che hanno portato al disagio. “Ma io non posso cambiare la situazione che c’è in ufficio. Questa mi genera ansia e stress e basta.”… non è sempre così vero, nella misura in cui il proprio cambiamento, il proprio vivere in maniera differente le situazioni, porta necessariamente a rapportarsi a queste circostanze con una diversa modalità che impatta sul sistema e, anche se di poco, modifica gli equilibri del sistema.
Quali farmaci assumere per l’ansia? Quale antidepressivo scegliere?
Con troppa facilità assumiamo questi farmaci, che vengono anche proposti in televisione, perché è più facile e veloce prendere una pillola che fermarsi e farsi delle domande, domande anche scomode che possono aprire degli armadi in cui da tempo custodivamo degli scheletri, ma, è bene dirlo, il farmaco, da solo, non risolve il problema, al massimo attenua la sintomatologia. (Per un approfondimento sul tema, mi permetto di rimandare all’articolo “Gli psicofarmaci sono utili o di ostacolo alla guarigione? Riflessioni sul tema”)
Ansia: cosa fare? Prendersi il tempo per sé
Inoltre, tengo a sottolineare che occuparsi della propria salute può anche significare rivolgersi ad uno specialista per un percorso di crescita personale, di analisi delle proprie dinamiche interiori e relazionali, per aumentare la conoscenza di sé. Si può quindi scegliere di incontrare questo professionista non necessariamente per un disturbo grave o una sintomatologia psichiatrica. Soffrire d’ansia non significa essere matti.
Intraprendere un lavoro su se stessi, a maggior ragione se ad orientamento psicoanalitico, può portare a molto di più di un semplice aumento del proprio benessere.
Intraprendere un lavoro su se stessi consente di fare un’esperienza unica, un viaggio dentro se stessi, accompagnati da un professionista che non chiede al soggetto di essere ‘normale’, ‘conforme’, ma lo invita a far emergere la propria irripetibile singolarità, ciò che lo rende unico, ciò che lo differenzia da tutti gli altri.
Prendersi il tempo per sé e affrontare la propria ansia significa non vivere più passivamente in balia dell’ansia, ma trasformare l’ansia in forza diventando attori protagonisti della nostra vita.
Il disagio legato a quanto stai vivendo in questo momento può essere superato. L’ansia grave può essere sconfitta. Puoi affrontare e attraversare questa problematica parlando con una specialista preparata che ti aiuterà stando al tuo fianco senza giudicarti.
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