Gli incontri formativi e di supervisione (individuale o di gruppo) hanno una frequenza e una cadenza variabile concordata direttamente fra le parti in base alle specifiche esigenze.
Formazione e supervisione costante sono le chiavi per migliorare e crescere come professionisti e, quindi, rendere un servizio sempre migliore alla nostra utenza.
Questi interventi, a carattere individuale e/o di gruppo, sono rivolti a quelle figure (insegnanti, istruttori sportivi, educatori…) che si occupano e pre-occupano quotidianamente di bambini e ragazzi. Possono configurarsi come uno spazio dove poter mettere in parola le problematiche incontrate e connesse al proprio ruolo educativo, alle aspettative dei genitori e alle direttive dell’ente nel quale si presta servizio, con particolare attenzione rivolta alla prevenzione dello stress e del burnout.
La supervisione clinica individuale è una particolare tipologia di intervento generalmente richiesto dagli operatori sanitari (medici di medicina generale e medici specialisti, pediatri, infermieri, educatori professionali della riabilitazione, assistenti sociali…), ovvero da quei professionisti il cui intervento implica una relazione d’aiuto e di cura. Questi interventi possono aiutare l’operatore a comprendere in profondità la natura e le vicissitudini della relazione d’aiuto e di cura e a migliorare la comunicazione con il paziente e la rete che opera intorno al soggetto. Il dispositivo permette la messa in forma di domande e riflessioni sulle situazioni cliniche con le quali l’operatore viene in contatto durante la propria attività professionale. È inoltre possibile confrontarsi ed analizzare i vissuti personali connessi alla situazione al fine di sviluppare una maggiore “sensibilità psicologica” nel proprio operare.
Risulta altresì utile il lavoro in piccolo gruppo, affiancabile alle supervisioni individuali, per attivare nell’equipe curante una maggiore sensibilità psicologica che consenta l’instaurarsi di un più proficuo rapporto con il paziente che consenta una maggiore compliance terapeutica, il contenimento psichico emotivo del curante, la promozione del benessere rispetto alla particolare tipologia di lavoro svolto dall’operatore, la riduzione dello stress professionale e la prevenzione del burn out, grazie alla riflessione e all’analisi dell’esperienza emotiva vissuta durante la relazione d’aiuto o di cura. È possibile discutere di un caso clinico che abbia presentato delle difficoltà, delle particolari criticità o abbia creato disagio o intense reazioni emotive all’operatore.
Si auspica la continuità e la costanza nel lavoro di supervisione e di gruppo al fine di poter monitorare l’evoluzione del singolo caso presentato, di verificare nel tempo le ipotesi diagnostiche e le scelte terapeutiche messe in campo.
- biologi nutrizionisti che spesso incontrano pazienti che stanno sviluppando, o hanno già sviluppato un disturbo alimentare
- medici di medicina generale che si trovano confrontati con il disagio psichico che non sempre richiede l’intervento farmacologico
- medici specialisti che ravvedono nei sintomi dei pazienti disagi ad eziologia psicologica e non fisica
- medici pediatri che dal loro osservatorio possono osservare come il bambino possa diventare il sintomo delle difficoltà e delle ansie presenti in famiglia
- dentisti che osservano sui denti dei loro pazienti gli esiti delle condotte di eliminazione (vomito) delle persone che soffrono di un disturbo alimentare
- personal trainer che si interfacciano con soggetti che si concentrano in modo eccessivo sul loro fisico
- infermieri sempre a contatto con situazioni molto faticose
- educatori professionali della riabilitazione il cui carico emotivo sulle spalle è spesso gravoso
- assistenti sociali che necessitano di un consulto con lo psicologo in merito ad una più efficace gestione del caso che hanno in carico
- insegnanti che si trovano a dover gestire allievi con situazioni particolarmente complesse
- istruttori sportivi che raccolgono confidenze dei loro giovani atleti su temi importanti della loro crescita
- educatori a cui viene delegata la funzione normativa, ma che, nella società contemporanea, faticano a mantenere la loro posizione e a dire dei “no”
- studenti universitari iscritti alle facoltà legate all’ambito sanitario (psicologia, medicina, infermieristica, …), alla salute (biologia, scienze motorie, …) e all’educazione (scienze della formazione, scienze dell’educazione, …)
- …
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Testimonianze
Ho iniziato a confrontarmi con la dott.ssa Carretta su alcuni pazienti che presentavano particolari criticità che non gli consentivano di rispondere in modo ottimale alle terapie. Con un nuovo approccio e maggior dialogo con i miei assistiti, con un dialogo nuovo, ho notato dei cambiamenti importanti.
Lavorare avendo uno spazio periodico di supervisione è un’esperienza molto arricchente e professionalizzante. Ho imparato ad approcciarmi ai miei pazienti in modo diverso da quello che facevo prima e, con mia grande sorpresa, mi sono scoperta ad essere ancora più curiosa del mio lavoro e di quanto, effettivamente, l’aspetto psicologico conti nel percorso nutrizionale.
Ho conosciuto la dott.ssa Carretta ad una conferenza che ha tenuto a Cernusco e mi ha subito colpita il suo modo di approcciarsi al paziente e di valorizzare anche le intuizioni dei giovani colleghi o dei genitori o dei pazienti stessi. Ha sempre una parola d’incoraggiamento e un entusiasmo nel suo lavoro che non ho mai incontrato. E’ una persona e una professionista che stimo e che mi aiuta nella mia crescita professionale senza mai tralasciare il rapporto umano. E’ profondamente analitica e rigorosa nel suo approccio senza però porsi in una posizione saccente, ma, piuttosto, di ascolto attivo.
Partecipare ai gruppi clinici nello Studio della dottoressa con altri professionisti è stato molto arricchente. Ciascuno ha portato il suo punto di vista e insieme abbiamo parlato di quello che vediamo in palestra o in studio, in allenamento o in gara. Nel nostro ambito è facile, per alcuni, scambiare la sana pratica sportiva con un’ossessione, una droga che porta ad allenamenti massacranti e improduttivi.
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